- 24 Marzo 2020
- Posted by: Cisme
- Categoria: News
L’emergenza Covid-19 si è manifestata con grave rapidità, richiedendo l’intervento sui progetti territoriali del Sistema di Protezione SPRAR/SIPROIMI. Infatti, dati i decreti DPCM del 1° Marzo 2020 e DPCM #iorestoacasa del 9 Marzo 2020 e in virtù delle preoccupazioni da parte del Ministero dell’Interno in merito a questi progetti così sensibili, sono state intraprese delle azioni di tutela verso la salute, e quindi la vita, di tutti. Tanti i punti interessati dal provvedimento ministeriale per il Servizio Centrale del Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati, conosciamoli da vicino. In principio non si può fare a meno di intervenire sugli inserimenti e i trasferimenti dei beneficiari. “Gli inserimenti e i trasferimenti in accoglienza dei beneficiari nei progetti risultano di fatto condizionati e difficoltosi”, con queste parole il Ministero dell’Interno pone l’attenzione sul cruciale ruolo di chi monitora lo spostamento dei beneficiari e sulle modalità da seguire. Di fatto, il Servizio Centrale continua a garantire il monitoraggio e la ricerca dei posti idonei a ciascuna specifica accoglienza, senza variare le modalità di inserimento. Ovviamente la straordinarietà dell’emergenza sanitaria legate all’altissimo rischio di contagio da Covid-19 portano a sospendere le assegnazioni dei posti senza comprometterne la validità. Anche l’auto-inserimento dei beneficiari, continua ad essere garantito come servizio, seguendo sempre e comunque le opportune valutazioni. Invece vengono sospese le dimissioni dell’accoglienza dei beneficiari SIPROIMI così da “evitare ogni forma di emergenza sociale e per tutelare la sicurezza dei territori in una situazione di straordinaria vulnerabilità sociale e sanitaria”. Un’attenzione maggiore viene invece sottolineata per il campo comunicativo; proprio l’informazione e la consapevolezza dei beneficiari è di grande importanza poiché in essa è racchiusa la chiave affinché il contagio non dilaghi, e qui è fondamentale sicuramente la figura del mediatore culturale e della comunicazione in più lingue. Così anche la riorganizzazione dei servizi di accoglienza integrata si rivela necessaria e fondamentale.